La guerra dell'informazione

Come nella vita, anche nelle guerre assume rilevanza ciò che è la verità e l'informazione. La storia la fanno i vincitori, dicono gli storici, ma oggi sembrerebbe che i vincitori siano quelli che la "storia", la raccontano meglio. Non solo tecniche di manipolazione contro spionaggio, ma anche sabotaggi, attacchi in territorio russo, reduci di guerra, fake news, cyberwar, crimini di guerra, morti, feriti e minacce.

Qual è il valore dell'informazione oggi e perché è così importante?

In economia, le informazioni sono alla base di quasi tutti i modelli economici e della politica economica. Distinguiamo in: informazioni pubbliche e riservate (private).

Le informazioni pubbliche sono di pubblico dominio e valgono per tutti; non generano asimmetrie informative tra gli operatori informati e il mercato si adegua quasi istantaneamente.

Le informazioni private generano, invece, asimmetrie informative e aspettative. Un’azienda può sfruttare tali informazioni per modificare la strategia d’impresa e anticipare i concorrenti.

Dal punto di vista militare le informazioni sono anche tattiche e strategiche a seconda che servano all’operatività o alla propaganda.

In Ucraina, come già ammesso dal Cremlino, la guerra dell’informazione l’ha vinta l’occidente almeno a casa nostra; la responsabilità dei morti e dei danni è incontestabile. Ci sono, però, dei segnali di ripresa da parte dei russi a causa delle interferenze Nato per aver fornito informazioni militari tattiche durante la fase dell’invasione, perché continuano a farlo e perché ha sempre fornito informazioni strategiche fin da ormai i primi anni del 2000, per i morti tra le file russe e per la loro giovane età (anche 16 anni) e perché la popolazione della Federazione si sente oppressa dall’occidente. Il racconto dei filorussi è che la Nato voleva prendere l’Ucraina ma i russi si sono opposti così come gli Usa si opposero ai missili su Cuba.

Putin è stato chiaro, stiamo combattendo contro la Nato. Speriamo sia solo una minaccia per ritardare il più possibile ulteriori sanzioni o interferenze belliche.

Sembra evidente che la Russia sia determinata ad apparire razionale e sicuramente farà finire la guerra entro il 9 maggio come dichiarato per il 77° anniversario della vittoria sui tedeschi con la guerra in Ucraina. Non sarà comunque la fine ma solo l’inizio di una fase in cui probabilmente i russi "giocheranno" in difesa e negheranno l’accesso ai territori già occupati e al Mar Nero.

Le sanzioni economiche hanno effetto solo nel breve periodo e sembrano essere un buon deterrente contro l’uso della forza ma nel lungo periodo non sono fattibili perché generano odio sociale ed allontana le economie; meglio bloccare totalmente l’economia per brevi periodi.

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