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I dati non sono confortanti ma c’è un netto miglioramento rispetto al 2023, in particolare l’inflazione in media cresce dell’1% rispetto il 5,7% del 2023.

Il PIL si attesta ad un misero 0,5% per il 2024 in flessione rispetto le previsioni dell’1% del governo.

Questo significa che in media nel 2024 abbiamo perso lo 0,5% di Pil al netto dell’inflazione (1% inflazione – 0,5% PIL) mentre nel 2023 abbiamo perso il 5% (5,7% inflazione – 0,7% PIL).

Il debito pubblico è arrivato a circa 3.000 miliardi di euro contro 2.750 miliardi del 2023 con un aumento di 250 miliardi circa in 1 anno (+9%).

Perdura l’instabilità geopolitica, anzi sembra aggravarsi a causa dell’aumento di conflitti in Medio Oriente e Africa.

Perdura l’instabilità climatica in quanto il 2024 è stato considerato dagli esperti l’anno più caldo da quando vengono effettuate le misurazioni.

Perdura l’instabilità tecnologica in quanto l’Italia non ha prodotto rilevanti innovazioni nell’AI. Riproduzione Riservata

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Gli Stati Uniti lanciano il progetto Stargate, un'iniziativa dal valore potenziale di 500 miliardi di dollari, di cui 100 miliardi destinati alle infrastrutture per l’intelligenza artificiale, come schede grafiche e memorie. Data la portata del progetto, è probabile che l’intenzione sia quella di automatizzare i processi lavorativi intellettuali sostituibili dall’AI, estendendo l’impatto su tutto il territorio statunitense.

Le principali aziende coinvolte nel progetto sono:

  • SoftBank, fondo d’investimento tecnologico giapponese, con ingenti capitali e partecipazioni in numerose società tecnologiche, principalmente nella Silicon Valley.
  • OpenAI, ben nota come leader nello sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale.
  • Oracle, azienda di riferimento nella gestione e nell’elaborazione dei dati.

L'elezione di Trump e l’influenza di figure come Elon Musk hanno probabilmente accelerato il progetto, portando a investimenti massicci nella tecnologia. Tuttavia, il principale ostacolo allo sviluppo dell’AI è stato il blocco normativo voluto dall’amministrazione Biden. Anche se le preoccupazioni di Biden potevano essere fondate, forse ora si è raggiunta una maggiore consapevolezza sull’argomento.

Dopotutto, la tecnologia e l’intelligenza artificiale rappresentano il cuore della rivoluzione sociale e la chiave per mantenere una posizione dominante a livello globale.

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Lo stato dell'e-commerce nel 2024


Pubblico la ricerca sullo stato dell'e-commerce al 2024 prodotta da Casaleggio Associati insieme alle mie considerazioni.

Dalla ricerca emerge l'avanzata delle aziende tecnologiche cinesi, che al momento sembrano le uniche a competere con le aziende tecnologiche statunitensi: i primi quattro operatori cinesi, Shein, Temu, Alibaba e TikTok, sono responsabili di quasi il 50% delle transazioni online globali.

La strategia collettiva di quasi la maggior parte degli operatori consiste nel consolidamento attraverso l'acquisizione di realtà emergenti e lo sviluppo di piattaforme con l'ausilio dell'intelligenza artificiale. In questo contesto, si prevede nel prossimo futuro un marcato impiego dell'intelligenza artificiale nei processi decisionali per gli acquisti online. Nonostante oltre il 66% della popolazione mondiale abbia accesso a Internet, l'incremento, per il secondo anno consecutivo, di persone che fanno acquisti online ogni settimana nel mondo è diminuito del 2,6% rispetto all'anno precedente. Il mobile rappresenta in media il 58,22% del traffico mondiale, mentre il 39,75% proviene da desktop e il 2,03% da tablet. Il mercato globale dell'e-commerce nel 2024 supererà i 6,9 trilioni di dollari di fatturato, arrivando a una stima di più di 8 trilioni nel 2026. Tra i beni di consumo più acquistati online nel mondo durante tutto il 2023, spicca l'elettronica di consumo (+11,8% di crescita nell'arco dell'anno) seguita dalla moda (+8,4%). Continua la crescita anche quest'anno del settore alimentare, terzo per importanza a livello mondiale, che ha registrato un incremento del 16% rispetto al 2022.

Tra le app più utilizzate a livello mondiale per lo shopping online spiccano Amazon, seguita da Shopee (SEA) e poi Flipkart (Walmart). Tra le prime dieci compaiono anche Shein (4°), Aliexpress (7°) e Temu (8°). In Italia, all'inizio del 2024, sono stati registrati 51,56 milioni di utenti, con una penetrazione dell'87,7% di cui l'83% è attivo anche sui social media. Il numero di connessioni mobile nel 2023 è stato di 81,55 milioni, superiore quindi anche al numero totale della popolazione, con una penetrazione del 138,7%, segno del possesso di più cellulari pro-capite. Il valore del fatturato e-commerce in Italia nel 2023 è stimato in circa 80 miliardi di euro, con una crescita annuale del 27,14%. Trainano i settori dei marketplace (+55%) seguiti dai viaggi e turismo (+42%), e dagli articoli per animali (+37%). I principali obiettivi della strategia digitale nel campione italiano includono:

  • 65% aumentare il profitto/fatturato,
  • 49% acquisire nuovi clienti,
  • 40% fidelizzare i clienti (rispetto al 36% dello scorso anno),
  • 34% aumentare l'awareness,
  • 26% aumentare la marginalità,
  • 23% guadagnare quote di mercato rispetto ai competitor,
  • 12% far crescere l'ordine medio,
  • 3% sono previsti altri obiettivi. 

Lo stato dell’arte vede l’Italia rincorrere l’eCommerce su settori di nicchia, tutelati legalmente o di design come farmacie online, business online e arredamenti. A livello globale, la competizione vede gli Usa dominare nel mondo occidentale e la Cina su quello orientale. Riproduzione Riservata

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La nostra società si spacca sotto il peso delle democrazie apparenti. È urgente un ripensamento delle regole democratiche in Italia, in Europa e nel mondo.

Le democrazie oggi sono di tipo verticale perché l’elettore è in fondo alla piramide.

La soluzione sarebbe la trasformazione da democrazia verticale a democrazia orizzontale.

Come?

  • Tutti i cittadini italiani sono deputati o senatori in base l’età.
  • Ogni deputato e senatore ha la possibilità di delegare un suo collega che diventa delegato.
  • Ogni delegato non può assumere più di 100, 500 o 1000 deleghe. Da decidere a seconda delle disponibilità economiche e dal numero di delegati.
  • I delegati esprimono il voto tramite circoscrizioni provinciali 1 volta a settimana dal vivo in scuole, teatri, cinema o altre strutture.
  • Ogni delega va remunerata facendo si che sia possibile vivere di politica.
  • I partiti politici possono associare i delegati con l’esclusione di magistrati, forze dell’ordine e tecnici di governo.
  • Ogni delega può essere ritirata in goni momento.
  • I delegati non possono optare per il voto disgiunto.
  • I delegati possono dissociarsi dai partiti politici in qualsiasi momento.
  • In caso di eventi o situazioni anomale il Presidente della Repubblica può indire nuove elezioni ripristinando il sistema verticale.

Perché?

  • Le democrazie oggi sono ostaggio di disponibilità economiche e di attività di lobbying da parte di aziende e governi stranieri.
  • I politici di oggi sono lontani dall’esigenza dei cittadini.
  • La tecnologia assottiglia la forza lavoro e aprire la politica ad un maggior numero di partecipanti è una buona soluzione per distribuire reddito.
  • L’attività legislativa sarebbe più democratica.
  • L'attività legislativa sarebbe più indipendente dal potere economico dei soldi.

Sono disponibile a fornire il mio supporto a chiunque voglia realizzare questo programma. Non mi identifico in nessuna forza politica.

Sono aperto a qualsiasi modifica, aggiornamento o revisione del programma democrazia 2.0. L'implementazione è urgente per salvaguardare le democrazie.

L’attività informativa può essere delegata a piattaforme online.

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Come ormai tutti saprete, il Bitcoin è stato ufficialmente inserito tra gli investimenti autorizzati dalle autorità statunitensi. Penso che il governo USA sia a conoscenza dell'identità del fondatore; anche se il suo nome è tenuto segreto, sembra che abbia pagato le tasse e continuerà a farlo finché la sua creatura prospererà.

L'adozione di questa tecnologia da parte del governo USA è un'idea brillante. I motivi sono sicuramente economici, considerando che una buona parte del ritorno finanziario va a loro, generando comunque benessere. Non ci vedo nulla di male nell'utilizzo del Bitcoin se riuscissimo a stanare i criminali e coloro che ne fanno un uso fraudolento. Personalmente, non accetterei l'uso di uno strumento predominante tra attività criminali ed evasori fiscali.

La mia opinione si basa sul fatto che il governo USA possiede una quantità enorme di Bitcoin, acquisiti tramite sequestri per attività criminali e terrorismo, e che ha autorizzato gli ETF Bitcoin attraverso la SEC nel mercato finanziario.

Se la mia teoria è corretta, il valore del Bitcoin è tornato in primo piano per questa ragione. La correzione al ribasso recente è dovuta principalmente alla possibilità di convertire in contanti senza doverne diminuire troppo il valore.

Investire in Bitcoin comporta un alto rischio: il bello del Bitcoin è che non ha un capo, il brutto è che il controllo sulle manipolazioni di mercato è estremamente difficile, se non impossibile.

Il valore del Bitcoin dipende dalla domanda e dall'offerta, e la sua variazione è influenzata dall'aspettativa di domanda e offerta. È un mercato puro, ovvero, non avendo un bene sottostante, il suo valore dipende esclusivamente da quanti Bitcoin vengono richiesti e venduti nel tempo. Questo significa che il suo valore si autodetermina in base al suo utilizzo. In sostanza, se il Bitcoin verrà usato, il suo valore aumenterà; se non verrà usato, diminuirà.

Purtroppo, l'utilizzo di questo strumento dipende molto dalle decisioni governative. La mia preoccupazione è che ci siano interessi economici occulti che possano far sembrare il Bitcoin una sorta di schema a piramide. Se ci pensate, il meccanismo è simile: chi è arrivato per primo ha guadagnato molto, mentre gli altri ancora non lo sanno.

Riflettendo sulle implicazioni del Bitcoin sul sistema mondiale, ci si rende conto che non c'è nulla di democratico, sociale o equo in una moneta decentralizzata, in cui semplicemente arrivando per primo si diventa ricchi. Riproduzione Riservata

Lo staff di Abceconomia.it ha bisogno di donazioni per proseguire l’attività.

Il conto donazione viene tassato come sopravvenienza attiva al governo italiano.

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Il lavoro nel 2024 e l'AI


La tecnologia ha sempre avuto un impatto significativo sul mondo del lavoro. Negli anni '90, l'adozione di internet e dei computer ha segnato una svolta, mentre oggi l'intelligenza artificiale (AI) è il principale fattore di cambiamento. L'AI, che può aumentare la produttività ma anche suscitare timori per la perdita di posti di lavoro, influenzerà circa un terzo dei lavoratori globali entro il 2030. Questo impatto si sentirà più sulla qualità che sulla quantità dei lavori, con il 5% delle professioni a rischio.

Siti come LinkedIn mostrano un aumento significativo nell'interesse per l'AI. Dal novembre 2022, gli annunci di lavoro che menzionano Gpt o ChatGpt sono aumentati 21 volte e le conversazioni su AI sono cresciute del 70% a livello globale.

I settori più impattati dall'AI saranno quelli tecnologicamente avanzati, con una maggiore integrazione dell'AI nei processi aziendali. I lavori che richiedono competenze tecniche avanzate o formazione terziaria vedranno una maggiore domanda, mentre le professioni meno qualificate potrebbero subire un rallentamento.

Tra le professioni in crescita troviamo ingegneri industriali e gestionali, fisici, specialisti dell'organizzazione del lavoro, analisti di mercato, esperti nella commercializzazione, registi, compositori, psicologi dello sviluppo e dell’educazione, architetti e pianificatori. Inoltre, aumenteranno le opportunità per imprenditori e manager nei servizi alle imprese e alle persone.

D'altro canto, alcune professioni rischiano un calo della domanda, come intervistatori, venditori a distanza, centralinisti, croupier, e tecnici dei servizi pubblici. Anche i dattilografi e gli addetti alla contabilità potrebbero essere a rischio.

Il settore legale, in particolare, si interroga sull'uso dell'AI. Associazioni come l'American Bar Association e l'Associazione Nazionale Forense italiana stanno esplorando l'impatto dell'AI sulla professione legale.

Infine, la preparazione delle aziende italiane all'integrazione dell'AI è un punto critico. Secondo l’AI Readiness Index di Cisco, solo l'8% delle aziende italiane si dichiara pronta, mentre il 63% è solo parzialmente preparato. Randstad rileva che solo il 10% dei lavoratori ha ricevuto formazione sull'AI nell'ultimo anno, suggerendo la necessità di maggiori investimenti in formazione per realizzare pienamente la rivoluzione dell'AI. Riproduzione riservata (riferimeno Corriere della Sera https://www.corriere.it/tecnologia/23_dicembre_18/le-professioni-piu-richieste-dall-ai-registi-compositori-e-psicologi-a-rischio-venditori-a-distanza-e-croupiers-1648c1c8-f999-4915-94cf-ea84ae374xlk.shtml?refresh_ce)

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