Iniziamo con il dire che gli annunci di collasso in Italia ed Europa della società per questioni economiche sono falsi, il collasso economico potrebbe avvenire da eventi esterni come guerre o carestie ma i dati attuali prevedono invece una piccola recessione nel 2023.
La possibilità che lo stato non riesca a pagare il debito pubblico è scarsissima, infatti, l’aumento dell’inflazione in un certo senso spalmerà il debito pubblico sull’aumento dei prezzi. Dovete infatti sapere che l’inflazione, oltre a rendere più poveri chi la subisce, agisce come “diluitore” dei debiti alleggerendo anche il debito pubblico.
In questo periodo sarà normale assistere ad una discesa dei volumi delle transazioni di azioni a vantaggio delle emissioni di debito pubblico. Ci troviamo in un periodo di crisi in cui i governi hanno più bisogno di risorse rispetto al settore privato.
Difficilmente il rating dei titoli di stato italiani scenderanno a livello spazzatura finché l’Italia sarà allineata alle direttive europee e Nato.
La possibilità della corsa agli sportelli ATM è un evento senza senso in quanto le autorità possono benissimo limitare la quantità massima prelevabile. Mentre il prelievo forzoso dai conti correnti è una misura estrema da medioevo in quanto viola il principio costituzionale della capacità contributiva sebbene sia ammesso dalle autorità come ultima spiaggia.
L’euro esisterà finché Italia, Francia e Germania la supporteranno. È una questione politica e non economica.
L’unico rischio è che il deterioramento del settore privato sia maggiore delle aspettative innescando licenziamenti di massa difficili da contenere a livello sociale e al momento il tasso di disoccupazione non giustifica tale preoccupazione.
Ad ogni modo siamo in una nuova era in cui nulla sarà più come prima, il grande inverno tra occidente e oriente è già in corso e l'economia capitalistica rischia di incepparsi nella sua ipotesi principale: il futuro è meglio del passato.
Ma in questo periodo turbolento come investire i propri risparmi? La risposta corretta è dipende.
Ma da cosa dipende? Dipende dalla propensione al rischio del risparmiatore, dalla cifra che si vuole investire e dalla vostra esperienza.
In generale gli investimenti si dividono in rischiosi, non rischiosi e non lucrativi:
Gli investimenti rischiosi sono in startup, criptovalute e altre attività imprenditoriali: generalmente la probabilità di successo in queste attività è del 10% circa, molto basso per chi vuole investire senza rischiare. Idealmente, queste tipologie di attività sono consigliate ad esperti del settore di competenza e imprenditori.
Gli investimenti non rischiosi sono l'acquisto di azioni di paesi industrializzati, obbligazioni di aziende quotate o di governi (debito pubblico) e di strumenti finanziari regolamentati e di immobili. In generale dovete sapere che in economia il mercato tende a regolarsi da solo, nel senso che quando investite il rendimento è legato al rischio. Più è alto il rischio di perdere in proporzione più elevato è il guadagno e il mercato cerca di regolarsi da solo in assenza di asimmetrie informative. Tuttavia, proprio a causa delle asimmetrie informative consiglio la consulenza di un esperto. Non solo, la tempistica è fondamentale in questa tipologia di investimenti e ciò che era più conveniente fare il mese prima potrebbe non esserlo più il mese dopo.
Gli investimenti non lucrativi sono quelli in educazione, attività, viaggi, corsi di vario genere e sport. Sono i miei preferiti in quanto permettono una crescita interiore personale sebbene il guadagno non sia presente in forma economica diretta. Tuttavia, offrono opportunità ed opzioni di vita non quantificabili economicamente nel breve periodo, ma nel lungo periodo possono trasformare la vostra vita: tutto il mondo è un ufficio.
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